Giorgia Meloni propone multe di € 2.900 apx. …
per vietare il burqa e porre fine al «separatismo islámico».

Giorgia Meloni ha chiesto che venga vietato l’uso del burqa e del niqab nei luoghi pubblici in Italia, con multe fino a 2600 sterline (circa 2989 euro), per porre fine al «separatismo islamico». Il disegno di legge, presentato mercoledì in Parlamento dal partito Fratelli d’Italia del primo ministro italiano, prevede multe da 260 a 2600 sterline per chi indossa questi indumenti nei negozi, negli uffici, nelle scuole e nelle università.
Introdurrà inoltre sanzioni penali per i «reati culturali», come i test di verginità, e aumenterà le pene per i matrimoni forzati fino a 10 anni di reclusione, con la coercizione religiosa come motivo di perseguibilità penale. Il disegno di legge combatterà «la radicalizzazione religiosa e l’odio per motivi religiosi», afferma il partito. «La diffusione del fondamentalismo islamico… costituisce senza dubbio il terreno fertile per il terrorismo islamista», si afferma nell’introduzione del disegno di legge.
Il disegno di legge sottoporrà inoltre a un ulteriore controllo il finanziamento delle moschee e delle istituzioni educative islamiche, imponendo norme di trasparenza al finanziamento delle organizzazioni che non hanno stipulato accordi formali con lo Stato. Nessuna organizzazione musulmana ha un accordo di questo tipo, pertanto saranno obbligate a rivelare tutte le loro fonti di finanziamento. I gruppi che rappresentano una minaccia per la sicurezza dello Stato non potranno fornire finanziamenti. I burqa, indumenti che coprono tutto il corpo, e i niqab, veli che coprono il viso, sono già vietati in alcune parti d’Italia. Nel 2015, la Lombardia settentrionale ha vietato l’ingresso agli edifici pubblici a chiunque avesse il viso coperto.
Il governo di coalizione di destra della signora Meloni gode di un’ampia maggioranza ed è probabile che il nuovo disegno di legge, che estenderà il divieto a tutto il paese, venga approvato. Galeazzo Bignami, leader parlamentare di Fratelli d’Italia, ha affermato che la proposta mira a difendere l’Italia da «ogni forma di estremismo e da ogni tentativo di creare società parallele sul suolo italiano». Sara Kelany, co-promotrice del disegno di legge, ha affermato che il Paese non può tollerare la «creazione di enclave in cui la sharia prevalga sulla legge italiana», ma promuoverà «un modello di società basato sull’integrazione, la legalità e la difesa dei valori occidentali».
La Lega, partner di coalizione di Meloni e guidata da Matteo Salvini, ha presentato all’inizio di quest’anno un disegno di legge più limitato sui veli. Attualmente è in fase di revisione. Si stima che in Italia vivano circa due milioni di musulmani e i gruppi musulmani hanno criticato il disegno di legge perché li aliena invece di promuovere l’armonia religiosa. La Francia è stata il primo paese europeo a introdurre un divieto nazionale del burqa nel 2011. Da allora, Austria, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi hanno seguito il suo esempio e hanno introdotto qualche tipo di divieto. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ripetutamente confermato i divieti, mentre Nigel Farage ha precedentemente definito i veli come «antibritannici».

fonte: DMn. edizione, correzioni, traduzione e testo in italiano: X2